Bollette luce e gas: 6 cose da sapere per cambiare gestore

Inizio anno amaro per le famiglie italiane che devono fare i conti con l’aumento delle bollette di luce e gas di casa, rispettivamente del 55 e del 41,8%. Da questo trimestre infatti per i consumatori sul Mercato Tutelato sono scattati ulteriori aumenti che faranno salire per i prossimi tre mesi le fatture per le utenze di casa.

Ma gli italiani corrono ai ripari in un certo senso, aumentando le richieste di informazioni sul cambio gestore. In particolare, il passaggio dal Servizio di Maggior Tutela al Mercato Libero può essere i particolarmente conveniente, e a dimostrarlo sono i dati: gli italiani che nel 2021 hanno attivato un’offerta sul Mercato Libero, nel 2022 risparmieranno 4,8 milioni di euro per la bolletta elettrica e 7,2 milioni di euro per quella del gas.

A tal proposito Selectra, un servizio di aiuto nella scelta del fornitore di luce, gas, telefonia e internet, ha stilato un vademecum per sciogliere tutti i dubbi relativi ai passaggi ad un nuovo e più conveniente fornitore.

Cosa sapere per cambiare fornitore di energia e gas

1 – Il cambio fornitore per il Mercato Libero è gratuito – Uno dei dubbi più comuni riguarda le eventuali penali da pagare nel cambio di fornitore: il passaggio dal Mercato Tutelato al Mercato Libero è gratuito, come anche il cambio fornitore all’interno del Mercato Libero. Nel caso si volesse tornare indietro dal Libero al Tutelato, è sempre possibile, ma verrà addebitato un bollo di 16 euro.

2 – Non ci sono interruzioni delle forniture – Nel momento del passaggio da un fornitore ad un altro non bisogna temere interruzioni di energia elettrica o gas metano. Sono ovviamente previsti dei tempi tecnici per il passaggio, ma non c’è il rischio di rimanere senza servizi. Il cambio gestore avviene il primo giorno del mese e si potrà ricevere un’ultima bolletta di conguaglio dal vecchio gestore.

3 – Non occorre sostituire il contatore – Il cambio fornitore viene gestito in via telematica: non sono quindi necessarie alcune modifiche tecniche agli impianti elettrici o al contatore di luce e gas. L’energia elettrica ed il gas metano forniti resteranno infatti gli stessi e cambiare sarà la società di vendita, non quella distributrice.

4 – Cosa cambia tra Mercato Libero e Mercato Tutelato – Quali sono le differenze tra Mercato Libero e Mercato Tutelato? Innanzitutto, cambia il prezzo di luce e gas. Nel mercato di Maggior Tutela infatti il prezzo viene stabilito dall’Autorità e cambia ogni tre mesi, mentre nel Mercato Libero il fornitore può stabilire il suo prezzo.
Inoltre, le offerte sul Libero possono prevedere un prezzo fisso per uno o due anni, mentre nel mercato di Maggior Tutela non è possibile bloccare il prezzo dell’energia per quanto riguarda la luce o il prezzo materia prima gas per la bolletta del gas. A differenza del Tutelato, nel Mercato Libero l’utente può attivare entrambe le utenze, sia luce che gas, con lo stesso fornitore, e gestirle comodamente con un’unica app e un unico centro assistenza clienti. Nel Libero infine è possibile scegliere offerte che privilegiano forniture provenienti da energie rinnovabili.

5 – Come cambiare gestore – Cambiare gestore per passare ad una tariffa più conveniente è più semplice di quanto si possa pensare: il nuovo contratto di energia elettrica o gas può essere infatti sottoscritto in pochi minuti sia telefonicamente che online, oltre che in un punto vendita. Una volta sottoscritto il contratto di fornitura, il nuovo gestore scelto si occuperà di comunicare al distributore locale e al vecchio fornitore il passaggio.

6 – Come scegliere l’offerta migliore per risparmiare – In questo momento storico, il consiglio è quello di valutare un’offerta sul Mercato Libero a prezzo bloccato per i prossimi 12 mesi, controllando nell’arco dell’anno che risulti sempre conveniente rispetto al mercato. C’è da tenere in considerazione che le offerte che prevedono la domiciliazione bancaria e la bolletta web risultano solitamente più convenienti rispetto a quelle col bollettino postale.

Le misure del governo contro i rincari

Per limitare gli impatti sulle famiglie dei rincari c’è da sottolineare che il governo ha messo sul piatto 3,8 miliardi in legge di bilancio. Le misure previste prevedono l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese. Ma le misure sembrano insufficienti e da più parti si chiede al governo Draghi uno sforzo maggiore che dovrà tradursi in un nuovo provvedimento atteso a breve.

A tal proposito si sottolinea da ultimo che per le medie – grandi imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kW, si è deciso per il primo trimestre 2022, l’azzeramento degli oneri  generali di sistema.

(Fonte https://www.wallstreetitalia.com/)


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Bollette, possibili rincari choc, a gennaio gas +50%, luce +17%

Allarme di Nomisma, che sollecita l’intervento dello Stato, e di Consumerismo. Il costo dell’elettricità potrebbe aumentare fino al 25%

Senza interventi del governo, al 1 gennaio le bollette del gas aumenteranno del 50%, quelle dell’eletticità almeno del 17%, ma forse del 25%. E’ la previsione che ha fatto con l’ANSA Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. “Le tariffe del gas sono decise ogni trimestre dall’Arera, sulla base dei prezzi internazionali – spiega Tabarelli – ma questi, dopo essere rimasti tranquilli per dieci anni, alla metà del 2021 sono impazziti, e oramai sono fuori controllo”.

“Nel trimestre ottobre-dicembre 21 – ha proseguito – la tariffa Arera è 0,95 euro al metro cubo. Ma dato l’andamento dei mercati internazionali, senza un intervento dello stato per calmierare, nel trimestre gennaio-marzo 22 si arriverà a 1,40 euro”. Stesso discorso per la bolletta elettrica, che dipende direttamente dal prezzo del metano, visto che buona parte della corrente è prodotta da centrali a gas. “A fissare la tariffa è il Gme, gestore dei mercati energetici, sulla base dei prezzi internazionali – spiega ancora Tabarelli -. Al primo ottobre abbiamo avuto un aumento incredibile, del 30%, quando di solito gli aumenti erano sull’1%. Oggi sui mercati spot l’elettricità si paga da 250 euro al megawattora a quasi 300 (in passato ci sembrava tanto quando costava 40-50 euro). Senza un intervento dello stato, al primo gennaio l’aumento della bolletta elettrica sarebbe dal 17 al 25%”. In questa situazione, secondo l’esperto “i due o tre miliardi che saranno stanziati in manovra per calmierare le bollette sono poca cosa”.

Le cause del caro gas per Tabarelli sono molteplici: “La prima è che gli stoccaggi sono bassi, perché la Russia consegna meno gas all’Europa. Un po’ perché vuole spingere sul gasdotto North Stream (che aprirà a marzo), un po’ perché ha problemi di trasporto, dato che la sua rete è molto vecchia. Poi c’è stata la ripresa produttiva dopo la pandemia; la Cina ha aumentato la domanda di gas per uscire dal carbone; le compagnie energetiche investono di più sulle rinnovabili e meno sulle fossili, ma la domanda di gas non cala; l’eolico e l’idroelettrico in alcuni paesi hanno ridotto la produzione per motivi di meteo”. Infine, secondo l’esperto “i mercati sono in mano alla speculazione, e i politici non sanno che pesci pigliare”. Tabarelli ricorda che “chi ha fatto contratti di acquisto a lungo termine, oggi paga il gas 35 centesimi a metro cubo”

La stessa preoccupazione per il primo trimestre del 2022 è condivisa da Consumerismo. Gli aumenti andranno ad aggiungersi a quelli già scattati nel 2021 e potrebbero proseguire portando nel corso del nuovo anno la spesa della famiglia “tipo” per le bollette di luce e gas a raggiungere il record di 3.368 euro all’anno, con un incremento di +1.227 euro rispetto alla spesa sostenuta nell’ultimo anno. E’ il calcolo di Consumerismo, secondo cui il governo dovrebbe reperire “almeno 10 miliardi di euro utili a contrastare rincari e speculazioni sui mercati internazionali dell’energia, ed evitare la maxi-stangata che sta per abbattersi sui consumatori”.

Articolo: Ansa.it 


Passare al mercato libero per risparmiare su luce e gas
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Riscaldamento: 7 consigli utili per risparmiare

Il mese di ottobre ha portato con sé un’ondata di gelo, maltempo e rovesci in tutta Italia. Dal momento che le temperature subiscono notevoli variazioni in base al comune e alla Regione in cui ci si trova, le date ufficiali dell’avvio dell’accensione dei termosifoni seguono un calendario ben preciso,compreso tra il 15 ottobre e il 15 novembre. Ad ogni modo, che sia a Nord o a Sud della Penisola, tutti dovremmo seguire alcuni consigli efficaci che spesso tendiamo a sottovalutare.
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ENEL – Rincari in bolletta – Gestione IVA agevolata GAS al 5%

Buongiorno,

Vi ricordiamo che in data 27 settembre, con DL n. 130 contenente misure urgenti per ridurre gli effetti dell’aumento dei prezzi nel settore elettrico e del gas, è stata fra l’altro previstal’applicazione dell’aliquota IVA del 5% per i consumi gas del periodo ottobre novembre e dicembre 2021; rimane invariata la gestione delle aliquote IVA per le voci diverse dai consumi.

Vi informiamo che, in attesa dell’implementazione dei sistemi per l’applicazione dell’aliquota IVA al 5%, è sospesa la fatturazione dei consumi con competenze a partire da ottobre 2021 fino al rilascio delle implementazioni previsto per metà novembre, compresa l’emissione delle fatture.

Sono previste norme di contenimento?

Il 23 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge a vantaggio degli oltre 3 milioni di persone che beneficiano del bonus sociale, per i quali sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta.
Inoltre, per il quarto trimestre 2021, saranno azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza fino a 16,5 kW.

Quanto al gas, per circa 2,5 milioni di persone che beneficiano del bonus sociale sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta. Inoltre, verranno ridotte, sempre per il quarto trimestre del 2021, le aliquote relative agli oneri generali gas fino a 480 milioni di euro. Infine, per tutte le utenze domestiche e business, l’Iva è portata al 5% per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021.

Grazie all’applicazione del decreto legge gli aumenti massimi che si potranno trovare in bolletta saranno del 29,8% per la luce e del 14,4% per il gas, anziché, rispettivamente, dell’oltre 45% e 30%.

…e le energie rinnovabili?

L’aumento del costo dell’energia è legato a quello del gas, materia prima di importazione, che subisce più frequentemente oscillazioni di prezzo: all’aumento del costo del gas aumenta quindi anche quello dell’energia.

Il gas però è anche un alleato, solo temporaneo, per attuare la transizione energetica: l’obiettivo primario di Enel rimane la sostituzione in tempi rapidi di tutte le fonti di energia fossili, come le centrali a carbone, con fonti di energia rinnovabili.

Una volta che la transazione sarà completa o che comunque la produzione di energia da fonti rinnovabili supererà quella da combustibili fossili, anche il costo dell’energia sarà più stabile e i rincari in bolletta meno frequenti.

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Bonus sociale sui consumi domestici di luce, gas e servizio idrico. Cosa cambia dal 2021?

A partire dal 1° gennaio 2021 i bonus sociali sui consumi domestici di luce, gas e servizio idrico Sistema Sgate saranno riconosciuti automaticamente ai cittadini/nuclei familiari che ne hanno diritto senza presentare la domanda.

Non sarà più necessario fare richiesta al Comune o ai Caf: l’automatismo scatta in presenza di un’Attestazione ISEE valida.

Per usufruire delle agevolazioni sarà sufficiente richiedere ogni anno l’attestazione ISEE per le prestazioni sociali agevolate e rientrare nella soglia ISEE che dà diritto al riconoscimento. L’attuale soglia ISEE è pari ad euro 8.265,00 (euro 20.000 per i nuclei familiari con 4 o più figli a carico).

Come funziona: se il nucleo familiare rientra nelle condizioni che danno diritto all’agevolazione Sgate, l’INPS invierà i dati al Sistema Informativo Integrato (SII), gestito dalla società Acquirente Unico, che provvederà ad incrociarli con quelli relativi alle forniture di elettricità, gas e acqua consentendo l’erogazione automatica dei bonus agli aventi diritto.

Il Comune continuerà a gestire solo il bonus sui consumi di energia elettrica esclusivamente a favore dei cittadini che fanno uso di apparecchiature elettromedicali su certificazione ASL: in questo caso  non è richiesta l’Attestazione ISEE. 


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Controversie con operatori telefonici, la CTIME CONSULENZE attiva lo sportello reclami CORECOM

Nella nostra sede abbiamo attivato uno sportello per accedere ai servizi del Corecom, in supporto a tutti i cittadini che necessitano di intraprendere una controversia con i gestori di telefonia mobile e fissa e con gli operatori delle Pay-Tv, ma non possiedono gli strumenti o le capacità tecnologiche e soprattutto le giuste e necessarie competenze in materia.

Il Corecom è un organismo neutrale, indipendente e imparziale che opera gratuitamente assicurando la tutela effettiva degli interessi dei consumatori e degli utenti.

Vi aiuteremo nella gestione delle pratiche e la loro trasmissione attraverso la piattaforma digitale ConciliaWeb, la piattaforma dedicata ai contenziosi nelle telecomunicazioni. Queste le varie casistiche più frequenti:

  • penali per recesso anticipato
  • malfunzionamento internet e telefono
  • contratti fraudolenti
  • fatture non corrispondenti all’offerta sottoscritta
  • ritardo attivazione o disdette

Il nuovo sportello è operativo, tutti i giorni dal lunedi al venerdi dalle 9 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30: il servizio è gratuito, ma è consigliata la prenotazione contattando i nostri uffici al numero 0883-957948 oppure Whatsapp al numero 3701370030.

Clicca qui per chattare direttamente su Whatsapp e prenotare un appuntamento:

Gestiremo la vostra pratica di reclamo verso il gestore facendovi ottenere indennizzi o storni di fatture/costi non dovuti. Se avete subito qualsiasi tipo di problema inerente le vostre utenze telefoniche sia private che aziendali, non esitate a richiedere il nostro supporto.

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Le 10 regole per risparmio energetico in casa

Il metodo per risparmiare denaro e salvaguardare l’ambiente esiste.

Uno dei messaggi che oggi va per la maggiore è quello che dice che bisogna proteggere il pianeta. Proteggere il pianeta però non significa per forza sostenere costi maggiori, anzi nella maggior parte dei casi comporta un risparmio in bolletta.

Riflettendoci sono due gli aspetti positivi: da una parte si salva  il pianeta utilizzando materie prime meno inquinanti, dall’altra si consuma di meno venendo in contro al cliente data l’odierna crisi economica che sta colpendo la società.

I metodi per risparmiare energia ed evitare emissioni non dipendono solo dalle grandi imprese ma anche dai piccoli gesti che ognuno di noi può fare:

  1. Acquistare elettrodomestici che siano efficienti, soprattutto quelli che vengono utilizzati quotidianamente come forno, frigorifero o altri che consumano molta energia.
  2. Utilizzare apparecchi intelligenti in modo che si spengano automaticamente quando non vengono utilizzati
  3. Si può evitare un grande spreco energetico ovvero quello della lavastoviglie in fase di asciugatura: si possono lavare i piatti la sera in modo tale da approfittare della notte per farli asciugare in modo naturale
  4. Prendersi cura della casa in modo tale da evitare buchi che facciano disperdere il fresco i il calore
  5. Si possono acquistare lampadine a risparmio energetico
  6. Ridurre l’uso della lavatrice quando possibile preferendo il lavaggio a basse temperature e stendendo i panni all’aria per l’asciugatura
  7. Evitare di lasciare apparecchi in stand-by come pc, apparecchi radio ecc…
  8. Acquistare prese elettriche multiple intelligenti in modo tale da ridurre il carico energetico e spegnerle quando si esce di casa
  9. Installare apparecchi termo-regolatori intelligenti che riducano il riscaldamento o il raffreddamento durante il sonno o di assenza in casa
  10. Installare finestre a risparmio energetico che riducano l’uscita di fresco o calore

Passare al mercato libero per risparmiare su luce e gas
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Come fare per attivare una nuova fornitura di luce e gas a Barletta

„ Quando andate ad abitare in un nuovo immobile, ecco come fare per allacciare la corrente elettrica e il gas nella vostra abitazione “

Se state cambiando casa (o semplicemente volete risparmiare sui costi delle principali utenze in bolletta) la prima cosa da fare e chiarirsi le idee su cosa offre il mercato a Barletta in termini di forniture luce e gas.

La scelta del fornitore

Attualmente, grazie alla liberalizzazione del mercato, possiamo scegliere tra una vasta gamma di fornitori e offerte. Ogni società oltre a differenziarsi per il prezzo di gas e luce, può offrire servizi aggiuntivi, come la manutenzione degli impianti o bonus di benvenuto.

Prima di decidere a quale fornitore affidarci, è bene conoscere tutti i vantaggi e le tariffe, per questo è importante informarci sulle singole compagnie, rivolgendoci direttamente alla nostra sede presente sul territorio, affidandoci ad una consulenza gratuita. Occhio alle informazioni, vi spieghiamo bene tutte le clausole per evitare di cadere in malintesi e ricevere spiacevoli sorprese in bolletta!“

Come attivare la fornitura di luce e le tempistiche

Una volta effettuata la scelta del rivenditore di luce, sarà lui che provvederà occuparsi di tutto. La compagnia invierà una richiesta per la fornitura di luce al distributore che provvederà ad attivarla tramite un tecnico per i contatori meccanici o tramite un comando nel caso di contatori elettrici.

La procedura avviene entro 7 giorni lavorativi, se si supera questo termine a causa del distributore il cliente può avere un rimborso di 35€ se l’attivazione avviene nel doppio del tempo, 70 entro il triplo, 105 € oltre il triplo del tempo.

Per quanto riguarda la riattivazione del contatore, il venditore inoltra la richiesta al distributore, proprietario dell’apparecchio, che li attiverà entro 2 giorni lavorativi.

Documenti e costi per l’attivazione della luce

Dopo aver valutato tutte le opzioni, e scelto il fornitore che soddisfa le nostre esigenze, dobbiamo munirci di alcuni documenti per completare il contratto. Vediamo quali sono:

  • la carta d’identità dell’intestatario della fornitura, necessaria per avere i dati anagrafici;
  • recapiti telefonici e e-mail;
  • comunicare se l’abitazione è di residenza o meno;
  • il codice POD, che corrisponde all’identificativo della bolletta associato al contatore ed è unico per ogni intestatario;
  • la potenza del contatore;
  • il codice IBAN se vogliamo la domiciliazione bancaria.

Per quanto riguarda i costi, variano a seconda del fornitore a cui ci rivolgiamo.

Nel regime di maggior tutela, cioè un regime tariffario stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) si deve versare:

  • un contributo fisso di 26,13 € per oneri amministrativi;
  • un contributo fisso di 23 €;
  • un deposito cauzionale o altra garanzia, se richiesto dall’esercente;
  • l’imposta di bollo di 16 € prevista dalla normativa fiscale.

Per quanto riguarda il mercato libero si devono versare:

  • gli eventuali costi per la prestazione commerciale differenti in base al gestore;
  • un deposito cauzionale o altra garanzia, se richiesto dall’esercente;
  • l’imposta di bollo di 16 €, prevista dalla normativa fiscale.

Come attivare la fornitura di gas e le tempistiche

Una volta scelto il distributore di gas, questo inoltrerà la richiesta al distributore locale entro 2 giorni lavorativi. Una volta ricevuta e approvata la documentazione, questa deve essere attivata entro 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della richiesta.

L’attivazione avviene a seguito del controllo da parte di un tecnico in possesso dell’abilitazione ai sensi della Legge n. 46/90 della tenuta assoluta dell’impianto.

Il sopralluogo deve essere fissato con un appuntamento entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta del tuo fornitore. Il tecnico del distributore esegue una verifica della tenuta dell’impianto stesso, per una durata di 15 minuti.

Nel caso di esito positivo avviene l’attivazione della fornitura, nel caso negativo, si inviano al cliente le motivazioni e una volta risolti i problemi si può presentare una nuova richiesta di attivazione.

Tutto l’iter deve impegnare al massimo 12 giorni lavorativi. Se ci sono ritardi sull’attivazione a causa del distributore, il cliente riceve un rimborso di 35 €.

Nel caso in cui l’accertamento non può essere effettuato, si attiva la fornitura del gas, ma il distributore comunica il mancato sopralluogo al Comune, che può provvedere alla verifica addebitando i costi al cliente.

Documenti e costi per l’attivazione del gas

I documenti devono essere inviati entro 90 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di attivazioni, se entro questo periodo non vengono inviati, la procedura viene annullata.

Vediamo quali documenti presentare:

  • carta d’identità con tutti i dati anagrafici;
  • recapiti telefonici o e.mail;
  • il codice PDR che corrisponde al codice fiscale della fornitura del gas, unico per ogni cliente
  • specificare la tipologia di fornitura, se si utilizza per cucinare, per il riscaldamento;
  • i moduli richiesti dal fornitore tra cui l’attestazione di tenuta dell’impianto.

Per quanto riguarda i costi per gli impianti di uso domestico, il fornitore addebita al cliente 40€, indipendentemente dall’esito dell’accertamento.

Nel caso in cui l’accertamento non è stato possibile, il fornitore addebita comunque 15€ al cliente. Se questo viene eseguito in seguito dal Comune i costi arrivano a 60€. Se l’esito della verifica del Comune è negativo, il distributore viene avvertito e può sospendere la fornitura già attivata.“

Vi aspettiamo per una CONSULENZA GRATUITA e per supportarvi nell’attivazione della nuova fornitura di luce e gas

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Riprendono i distacchi per le morosità di luce, gas e acqua.

Dopo la sospensione  fino al 17 maggio dei distacchi per morosità di luce, gas e acqua, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente non ha stabilito ulteriori proroghe.

Di conseguenza i fornitori possono regolarmente riavviare le procedure di costituzione in mora ai clienti, rispettando i tempi di preavviso previsti per luce, gas, acqua (che sono almeno 20 giorni dalla data della stessa).

I fornitori sono tenuti, nella prima comunicazione di sollecito o di costituzione in mora, a far presente agli utenti che possono usufruire della possibilità di rateizzare gli importi dovuti senza il pagamento di interessi.

Contattami pure se hai bisogno di assistenza nella gestione delle tue utenze di luce e gas.

La mia consulenza è GRATUITA e SENZA ALCUN IMPEGNO

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