Bonus bollette: verso nuovi sconti per luce e gas

Il decreto appena approvato ha allungato al secondo trimestre gli interventi su oneri di sistema, bonus sociale, Iva sul gas e credito d’imposta alle imprese energivore. Il governo è impegnato a estendere ancora l’orizzonte, con il nuovo decreto aiuti atteso a giorni

Non solo prorogare il taglio alle accise della benzina e pure dare più tempo ai proprietari di villette per sfruttare il Superbonus al 110% sui lavori edilizi. Con il decreto della prossima settimana con i nuovi aiuti economici per far fronte alla crisi in Ucraina, si prospetta anche una replica dei recenti provvedimenti che hanno alleviato il peso delle bollette elettriche per famiglie e imprese.

L’impegno è stato assunto dal governo stesso, nel Documento di economia e finanza. Lì si chiarisce la volontà di utilizzare gli spazi di manovra (0,5 punti di Pil) che emergono dal miglior andamento del deficit/Pil tendenziale proprio per contenere il costo dell’energia, oltre che della benzina, insieme ad assistere i profughi ucraini, aiutare le imprese che soffrono per le conseguenze della crisi ucraina e proseguire nel sostegno al sistema sanitario post-pandemia. Una volontà rafforzata dalla stessa risoluzione di maggioranza al Def: i partiti che sostengono l’esecutivo, nel documento approvato dai due rami del Parlamento, invitano il governo “ad utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra per nuove iniziative espansive disponendo ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia”. E, da ultimo, confermata dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante gli incontri del Fmi: ha spiegato che è emersa la necessità di “concentrare le risorse pubbliche nelle fasce più deboli della popolazione, ed è quello che abbiamo cercato di fare”, aggiungendo che – vista l’inflazione che è generata proprio dall’energia – “è importante che le nostre imprese non soffrano di più di quelle di altri paesi”.

Come per le altre voci, dunque, la strada più concreta è andare verso una riedizione delle misure adottate nei mesi scorsi, da quando – a cominciare dal secondo semestre del 2021 – si è messa in campo una serie di interventi per smorzare l’aumento delle bollette derivante dall’andamento dei prezzi di mercato. Come per altri aspetti, il nodo è quello delle risorse: in assenza di scostamento di bilancio, sul tavolo del governo ci sono circa 6 miliardi da assegnare. Se si prende solo l’ultimo decreto Bollette, approvato giovedì in via definitiva, degli 8 miliardi stanziati circa 5 e mezzo vanno proprio ai temi del contenimento del costo dell’energia. Nell’altro decreto (“Energia” o “Ucraina bis” che dir si voglia) il solo ampliamento della platea dei destinatari dei bonus sociali per l’elettricità e il gas (fino a 12mila euro di Isee), vale un altro centinaio di milioni. In sostanza, le varie voci andrebbero ad assorbire quasi interamente le risorse disponibili.

Il rinnovo del bonus sociale per luce e gas

Proprio il bonus sociale per luce e gas è la misura che raccoglie i maggiori indizi di rinnovo. Nel decreto Bollette si estende fino alla fine di giugno il potenziamento dell’agevolazione tariffaria (di per sé esistente dalla Finanziaria del 2006) per i clienti domestici “economicamente svantaggiati”, che era già stato autorizzato per il quarto trimestre 2021 e quindi per il primo del 2022, in quest’ultimo caso con la legge di Bilancio. Il bonus non prevede un trasferimento diretto alle famiglie, ma una compensazione in bolletta. Arera, in un’audizione di metà febbraio, ha spiegato che il potenziamento dei bonus, per il solo primo trimestre 2022, ha sostenuto le famiglie in difficoltà con circa 600 euro, di cui 200 euro per l’elettricità (famiglia con 3-4 componenti) e 400 euro per il gas (famiglia fino a 4 componenti, con riscaldamento a gas in zona climatica D). Con l’ultimo decreto Bollette sono stati messi sul piatto 400 milioni di euro per il secondo trimestre del 2022: l’orizzonte attuale è quindi fine giugno. Ed è quello che si proverà ad estendere, verosimilmente per un altro trimestre, con il nuovo decreto Aiuti. Parallelamente, il decreto Energia ancora al Senato ha aggiunto 103 milioni per estendere la fascia di famiglie beneficiarie: ha portato (con valenza già a fine anno) da 8.265 euro a 12.000 euro il valore soglia dell’Isee per l’accesso delle famiglie economicamente svantaggiate ai bonus in questione.

Azzeramento degli oneri di sistema

Una grande partita, da 3 miliardi, contenuta nell’ultimo decreto Bollette è poi quella che riguarda gli oneri di sistema, voci che nelle bollette pesano indicativamente per il 20% quando si parla di elettricità e per il 4% nel caso del gas. Sul primo versante, la sforbiciata che porta all’azzeramento è destinata alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi (si citano ad esempio “negozi, piccole e medie imprese, attività artigianali, commerciali o professionali, capannoni e magazzini”), con potenza disponibile fino a 16,5 kW; e alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. Le risorse sono suddivise tra 1,8 miliardi per il primo caso e altri 1,2 miliardi per il secondo. Sono queste misure che sono state rieditate, da luglio scorso in avanti, con uno schema che ha previsto di dirottare risorse alla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Il decreto Bollette interviene sugli oneri anche sul lato del gas. Sempre con orizzonte a giugno, dà all’Arera il compito di ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas, con un tesoretto di 250 milioni all’uopo.

Con un emendamento dei relatori, il decreto introduce per altro obblighi di rendicontazione per l’Arera sulle risorse utilizzate per il taglio delle bollette. In caso di spesa inferiore allo stanziamento, si potrebbero liberare risorse per nuove aiuti a famiglie e imprese.

Il taglio dell’Iva e le imprese energivore

Sempre il decreto Bollette dà un indizio di quello che potrebbe essere un altro intervento da prorogare, la riduzione al 5 per cento dell’aliquota Iva applicabile alle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali: 592 milioni sono gli oneri per arrivare a fine giugno. La norma generale vede una imposizione tra il 10 e il 22 per cento, a seconda delle quantità consumate e della tipologia di imprese, che viene appunto scontata per far fronte all’emergenza.

Nel testo sono presenti anche sostegni per le imprese energivore e gasivore, ovviamente più colpite dall’aumento dei costi: si tratta di un credito d’imposta al 20% per l’elettricità e al 15% per il gas. Quali sono i costi? Assumendo prudenzialmente che tutte le imprese a forte consumo di energia subiscono un aumento dei costi per il consumo di energia elettrica superiore al 30%, la relazione tecnica stima effetti finanziari negativi per il 2022 di 700 milioni. Per quel che riguarda il gas, siamo invece a 522 milioni.

(Fonte Repubblica.it)


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